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15 dischi del 2020 da recuperare10 min

15 dischi del 2020 da recuperare10 min

Un po' di musica bella che abbiamo ascoltato tanto ma di cui abbiamo sentito parlare poco.

Per quanto riguarda l’industria musicale, i live, gli addetti ai lavori, il 2020 è stato una catastrofe, le cui conseguenze chissà quanto ancora a lungo continueranno a protrarsi.

Per quanto riguarda le uscite discografiche, invece, è stato un anno a dir poco strano, tanto per usare un eufemismo. Siccome non ci piacciono molto le classifiche nel vero senso della parola, abbiamo preferito scartabellare tra i nostri ascolti degli ultimi 365 giorni e riunire in un’unica lista gli album usciti quest’anno, che ci sono piaciuti molto e di cui abbiamo sentito poco parlare in giro.

Hannah – Lomelda

Una dei migliori dischi indie-folk dell’anno di una delle migliori songwriter degli ultimi anni.

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Like New – Purr

La colonna sonora per un pomeriggio in skateboard.

We share a similar joy – JW Francis

Ancora un po’ di indie-folk passato ingiustamente in sordina.

Watch this liquid pour itself – Okay Kaya

Uno dei dischi più belli dell’anno.

Sundowner – Kevin Morby

Non il migliore Kevin Morby, ma pur sempre Kevin Morby!

Every Bad – The Porridge Radio

Una band rivelazione, viva le chitarre.

Heavy Light – U.S. Girls

Un disco complesso e intenso, forse il migliore finora di U.S. Girls.

Svalbard – Niklas Paschburg

Doverosa razione di neoclassica nordeuropea per calmarci.

In origine: the field of repentance – SaffronKeira e Paolo Fresu

Un viaggio lungo poco più di un’ora.

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Flower of devotion – Dehd

Questo rimane tra gli “ascoltati di recente” per almeno un paio di mesi.

Figures – Askak Maboul

Sperimentazione e sentimenti forti.

Perdu – Piezo

Elettronica di casa nostra fatta come si deve.

Il quadro di Troisi – Il quadro di Troisi

L’esordio del progetto più sofisticato e interessante del 2020?

Ma che diamine – Diamine

Cantautorato italiano non banale.

Catarsi Aiwa Maxibon – Pufuleti

Rap lo-fi sfasciatissimo e imprescindibile.

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