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3 libri che abbiamo letto a giugno5 min read

Tre libri che abbiamo letto a giugno

Una raccolta di racconti, foreste che pensano e poi ancora funghi.

di Siamomine

È arrivata l’estate. Che quest’anno vale doppio con tutto ciò che comporta. Uscire e trovare un po’ di ombra per leggere all’aria aperta, non è mai stato così ricco di significato. Insomma, siamo felici.

Vi annunciamo già da ora che presto pubblicheremo un mega listone di consigli di letture estive, siamo molto gasati all’idea. Probabilmente sarà una cosa molto caotica e senza regole precise, di libri che ci sono piaciuti negli ultimi anni, un po’ di recuperi, un po’ di novità. Intanto però pensiamo al presente che c’è un sacco da leggere!

Una raccolta di racconti surreali

Tempi moderni – Cathy Sweeney (Il Saggiatore)

L’esordio letterario di Cathy Sweeney che è stato accolto con grande entusiasmo all’estero, è finalmente arrivato anche in Italia, nella traduzione di Claudia Durastanti. È difficilissimo però rendere bene la capacità di questi racconti di tenere gli occhi incollati sulla pagina, divertire e stimolare con grande originalità. Se siete in cerca di qualcosa di coinvolgente ed esuberante, fantasmagorico, grottesco e contemporaneo: questo è ciò che fa per voi.

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Una piccola rivoluzione antropologica

Come pensano le foreste – Eduardo Kohn (Nottetempo)

Questo saggio filosofico e antropologico è davvero suggestivo. Si tratta innanzitutto di un saggio sul pensare, oggi. Proiettato tutto su speculazioni legate all’ecologia, all’antropocene e al modo di rapportarsi tra diversi ecosistemi. Si ricollega alla perfezione con il filone di opere che sugli stessi binari stanno costruendo un interessantissimo discorso sul significato della natura umana in relazione con il proprio pianeta, in particolare con il mondo vegetale ma non solo. Un libro che in qualche modo mette voglia di viaggiare e di essere più discreti con tutto ciò che ci circonda.

Cosa sopravviverà tra le rovine del capitalismo?

Il fungo alla fine del mondo – Anna Lowenhaupt Tsing (Keller)

Anche in questo caso siamo difronte a un saggio che si muove egregiamente tra scienza, etnografia, ecologia con una poetica che ci fa immergere completamente nella lettura, riempiendoci di voglia di stare nel mondo. Percorriamo il mondo attraverso una specie fungina di nome matsutake che ci permette di scoprire storie del mondo vegetale e animale che in tutta onestà fanno sentire la specie umana sopravvalutata, oltreché invadente e devastante.

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