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neologismi sul lavoro digitale

5 neologismi sul digital labor7 min read

5 neologismi sul digital labor

Le parole che descrivono i nuovi fenomeni del lavoro digitale : dall’hope labor al ghost work

di Siamomine

Un altro appuntamento con la nostra rubrica di neologismi nell’era digitale. Dopo le parole che descrivono i nuovi fenomeni della crisi climatica, indaghiamo il mondo del digital labor e dei suoi neologismi sulle forme di manodopera che caratterizzano il complesso universo del lavoro digitale online.

HOPE LABOR

Forma di manodopera online non retribuita, la cui produzione è giustificata dalla possibilità (e soprattutto dalla speranza) di accumulare visibilità ed esperienza in cambio di prestazioni gratuite. L’hope labor è considerato un “investimento sul futuro” e include un numero sempre più elevato di lavori sulle piattaforme digitali.

HYPEREMPLOYMENT

In italiano “iperoccupazione”, è un termine coniato dal teorico Ian Bogost per descrivere “l’estenuante lavoro dell’utente della tecnologia”. Gestire la posta elettronica, risolvere un captcha, correggere una traduzione automatica: sono tutti piccoli task che svolgiamo gratuitamente per gli algoritmi delle aziende tecnologiche.

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NOT-QUITE-LABOR

Lavoro, ma non proprio. L’accademica McKenzie Wark conia questa espressione per mettere in luce il carattere subdolo delle nuove forme di lavoro digitale online. In particolare, il termine sottolinea come l’economia dell’informazione abbia reso impossibile la produzione di contenuti digitali non subordinati alla monetizzazione.

MICROWORK

Collegato al concetto di “microtasking”, descrive la divisione del lavoro online in piccoli compiti completati da molte persone su Internet. Il microwork è considerato la più piccola unità di lavoro di una catena di montaggio virtuale ed è spesso utilizzato per eseguire compiti di sostituzione o impersonificazione di un’Intelligenza Artificiale.

GHOST WORK

Coniato dai due studiosi Mary L. Gray e Siddhart Suri, il termine mette in luce gli aspetti più oscuri dell’automazione del lavoro e la condizione di invisibilità subita dalle persone impiegate in queste forme di lavoro online. Dietro le interfacce di molte app e servizi digitali, ci sono centinaia di persone sottopagate che svolgono lavori parcellizzati.

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