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romanzi per cellulare

Romanzi per cellulare10 min read

Romanzi per cellulare10 min read

I romanzi via SMS sono stati uno dei fenomeni più virali dei primi anni duemila.
Ecco perché la loro storia è interessante da ricordare ancora oggi.

La storia di internet è costellata di episodi che mettono in luce il complesso rapporto tra tecnologie digitali e l’evoluzione di una cultura di massa online. Sono episodi di autoproduzioni e user-generated content, che evidenziano il potere trasformativo dei contenuti prodotti dal basso sulle espressioni culturali tradizionali e che spesso accendono il dibattito pubblico sui labili confini tra potenzialità e pericoli di queste pratiche. Oggi la discussione si infiamma soprattutto quando parliamo delle nuove forme comunicative della Gen Z su TikTok, o del ruolo delle newsletter nel futuro del giornalismo e del blogging in rete, ma la questione del rapporto tra utenti e tecnologie accompagna lo sviluppo delle forme di condivisione online sin dal principio, dando vita a fenomeni culturali tanto affascinanti quanto controversi. Tra questi, quello dei romanzi per cellulare è sicuramente uno dei più interessanti da ricordare.

Meglio conosciuti come cell phone novels o mobile books, i romanzi per cellulare nascono in Giappone nei primissimi anni duemila, in concomitanza con il boom degli sms tra le fasce più giovani della popolazione e con la nascita delle prime piattaforme di media-sharing dedicate ai contenuti degli utenti. È in quegli anni che un giovane tutor di una scuola di preparazione privata decide di intraprendere un esperimento narrativo inedito e di iniziare a scrivere un romanzo d’amore attraverso la pubblicazione di brevi capitoli via SMS. Lo pseudonimo dello scrittore è Yoshi, il romanzo si intitola Deep Love e il suo successo diventa virale grazie alla fruizione veloce e leggera dei suoi contenuti e alla possibilità di inoltrarli ai propri contatti, contribuendo alla loro diffusione. Nel giro di pochissimo tempo, il romanzo per cellulare (keitai shōsetsu) diventa lo strumento preferenziale di una nuova generazione di scrittrici e scrittori amatoriali pronti a cogliere con entusiasmo le potenzialità della scrittura tramite SMS e della pubblicazione su piattaforme in grado garantire la condivisione immediata dei contenuti e la possibilità di ricevere feedback e suggerimenti da parte dei propri lettori.

romanzi per cellulare

A decretare la popolarità di questo nuovo genere letterario, però, non è solo l’agilità della divulgazione, ma una serie di fattori che hanno a che fare con il linguaggio utilizzato e con le tematiche affrontate, rispetto ai quali il romanzo per cellulare assume un ruolo quasi rivoluzionario nella società giapponese. Dal punto di vista del linguaggio, infatti, le cell phone novel segnano il punto di rottura con la tradizione letteraria nazionale, presentando una forma di scrittura drasticamente diversa dal canone ufficiale: il tono utilizzato è estremamente sintetico e colloquiale, la composizione si sviluppa orizzontalmente da sinistra a destra (contrariamente alla norma) e il testo viene strutturato per giocare con lo spazio nello schermo, enfatizzando il ritmo e il sentimento delle conversazioni attraverso l’utilizzo poetico di spazi, a capo, simboli ed elementi di punteggiatura. Il risultato è la produzione di opere accessibili e dall’appeal popolare, divise in capitoli di massimo 100-200 caratteri, e in grado di coinvolgere nella scrittura e nella lettura un pubblico molto giovane, prevalentemente femminile.

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La possibilità di adottare un nome d’arte, insieme all’utilizzo di questo format da parte dei più giovani, dà vita alla possibilità di mettere al centro dei romanzi tematiche in grado di raccontare gli aspetti più delicati e problematici della vita adolescenziale in Giappone. Temi controversi e spesso censurati, come la violenza sessuale, l’aborto e il bullismo, segnano le storie dei protagonisti, che il più delle volte sono studenti e studentesse provenienti da sobborghi periferici e appartenenti al ceto medio-basso. In Deep Love la drammatica trama sentimentale si intreccia con il racconto della prostituzione minorile e la contrazione dell’AIDS, mentre un altro celebre best-seller, Eternal Dream di Mone, narra la storia di un travagliato triangolo d’amore tra due ragazzi e la protagonista, una giovane survivor di un abuso sessuale.

Seguendo la tradizione di molti celebri manga e anime, di cui spesso le autrici dei romanzi sono appassionate e in cui alcuni dei più fortunati mobile books sono stati tradotti, temi complessi e difficili da affrontare vengono manipolati e romanticizzati all’interno di dinamiche relazionali idealizzate e rappresentazioni considerate dozzinali dal pubblico più colto. Questa caratteristica, evidenziata spesso come uno degli elementi più critici della letteratura via SMS insieme all’inesperienza nell’utilizzo del linguaggio scritto ufficiale, è stata considerata invece molto importante da studiosi e sociologi nella scoperta dei sentimenti e delle esperienze, altrimenti impenetrabili, di una generazione in grado di aggirare i tabù e regalare una voce, al tempo stesso collettiva e personale, ai propri traumi.

La storia dei romanzi per cellulare non è solo il racconto di un fenomeno folcloristico in grado di riportarci con nostalgia alle pratiche creative dei primi anni duemila, ma è anche una storia che mette in luce l'evoluzione del nostro rapporto con i social e il personal branding online.

Uno studio pubblicato nel 2015 dall’University of Hawai’i Press e intitolato Authenticity in Japanese Cell Phone Novel Discourse mette in luce i fenomeni culturali e sociali sottostanti al successo dei romanzi per cellulare, sottolineando la loro continuità con la ricerca di una comunicazione autentica e reale da parte delle giovani generazioni di donne in Giappone. Lo sviluppo di un linguaggio immediato, spontaneo e ricco di espressioni vernacolari, infatti, risalirebbe a molto prima della nascita dei keitai, collegando le tendenze colloquiali del girlschool speech (il linguaggio adottato dalle giovani studentesse giapponesi nel 1880, considerato poco femminile ed estremamente impertinente) alle prime forme di comunicazione partecipativa sui forum online dei magazine femminili e all’invenzione delle dōjinshi, riviste autoprodotte da fan di manga, anime e videogiochi.

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Il successo dei cellulari prima, e quello delle piattaforme di media-sharing poi, hanno contribuito a diffondere e a rafforzare l’evoluzione di una comunicazione aperta, dai toni accessibili e confidenziali, attraverso cui raccontare storie in cui il pubblico potesse riconoscersi o sentirsi coinvolto emotivamente. Il passaggio dagli SMS alle piattaforme digitali su cui leggere o scaricare il testo dei capitoli, ha amplificato ulteriormente le potenzialità della letteratura via SMS non solo grazie alla comunicazione immediata con i lettori e alla possibilità di arrivare a un audience sempre più ampia, ma anche alla fusione di pratiche proprie del blogging allo scopo di creare un contesto sempre più significativo ed emozionante attorno alla storia. Il caso più esemplare è quello del romanzo per cellulare Koizora (Sky of Love) dell’autrice Mika, la cui pubblicazione sul sito Magic Island è stata arricchita da fotografie e post pubblicati quotidianamente dalla scrittrice allo scopo di coinvolgere le lettrici nella storia e permettere loro di condividere le proprie esperienze.

La sfida ai canoni linguistici ufficiali, la costruzione di una sottocultura in cui riconoscersi e l’utilizzo di strumenti multimediali per creare nuove funzionalità e contenuti inediti, sono gli elementi che hanno caratterizzato lo spirito e l’evoluzione dei romanzi per cellulare, e che oggi ci ricordano le nuove pratiche di comunicazione e rappresentazione online delle generazioni più giovani su piattaforme come TikTok e Instagram, testimoniando come il complesso rapporto tra creatività, identità generazionale e tensione culturale sia fortemente radicato nella storia delle tecnologie digitali. Soprattutto quando si parla di autoproduzioni in grado di generare business estremamente remunerativi partendo dal coinvolgimento degli utenti in rete.

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Dopo la sua pubblicazione su Magic Island nel 2007, Koizora ricevette più di 12 milioni di visualizzazione in rete, attirando l’attenzione di case editrici e di produzione, che poi adattarono l’opera in una serie televisiva, un manga e un film. Quello delle cell phone novel diventa presto un mercato estremamente redditizio, soprattutto per le piattaforme pronte ad ospitare i tentativi di scrittura delle giovani aspiranti scrittrici e per gli imprenditori con la capacità di trasformare le opere più popolari online in fortunatissimi franchising.

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Nel suo studio del 2013 intitolato Dreamwork: Cell Phone Novelists, Labor, and Politics in Contemporary Japan l’antropologa Gabriella Lukacs osserva come quella della scrittura dei romanzi per cellulare non possa essere considerata come una semplice attività ricreativa fine a se stessa, bensì come una vera e propria forma di lavoro gratuito online, giustificato dal contesto di un’economia stagnante e alimentato dalla reazione di migliaia di giovani utenti in cerca di fortuna attraverso la pratica della scrittura in rete. Si tratta di quello che oggi il sociologo e accademico Antonio A. Casilli definisce hope labor, lavoro della speranza, nel suo libro Schiavi del clic, e che descrive la condizione di tutti i membri attivi sulle piattaforme social che investono nella propria partecipazione online, pubblicando fotografie, status divertenti, racconti o video, nella speranza che questa operosità volontaria possa servire da ponte con opportunità di lavoro future: «più si riducono le prospettive professionali per i giovani utenti, più questi ultimi sono disposti ad accettare qualsiasi condizione pur di realizzarsi in qualche modo in un’attività in cui si riconoscono».

La storia ventennale dei romanzi per cellulare, allora, non è solo il racconto di un fenomeno folcloristico in grado di riportarci con nostalgia alle prime pratiche creative, e un po’ pacchiane, sorte dal fortunato incontro tra internet e la cultura di una messaggistica breve e spontanea, ma è anche la storia del nostro attualissimo rapporto con le piattaforme social e le forme più evolute di personal branding online. Se oggi le cell phone novel sono sicuramente diverse da quelle dei primi anni duemila, la loro fortuna riecheggia nel successo di piattaforme come Wattpad ed Episode ma, soprattutto, ci ricorda come le stesse tensioni che viviamo oggi, tra categorie sempre più labili e indistinguibili come professionismo e dilettantismo, lavoro e tempo libero, creatività ed esperienza mediata, rappresentano una parte, tanto problematica quanto essenziale, del complesso rapporto con la nostra esperienza quotidiana online.

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Nata a Roma nel 1989, ma con il cuore tra le montagne. Lavora come content editor freelance, gestisce un archivio fotografico nostalgico su Instagram e collabora con diverse riviste online, tra cui Cosmopolitan e Vanity Fair.

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