
Brainstorming matto e disperatissimo3 min read
Esistono diversi tipi di brainstorming di cui conosciamo la natura e lo sviluppo, ma tutti possono essere catalogati in due semplici macro-categorie.
Il brainstorming di Tipo 1, è quello pragmatico, si può scatenare in uno specifico momento e in uno specifico luogo, per necessità oggettive legate a un determinato task. Un brainstorming di Tipo 1 viene stimolato intenzionalmente da due o più individui in comune accordo, i quali, in base alla loro esperienza e capacità, possono domare e indirizzare il flusso per raggiungere un preciso obiettivo, anche in breve tempo se il team è rodato o in particolare stato di grazia.
Poi c’è il brainstorming di Tipo 2, ed è quello magico ma anche molto pericoloso. Innanzitutto un Tipo 2, non avvisa affatto quando arriva, tant’è che in molti casi ci si scopre nell’occhio del ciclone a propria insaputa e nei momenti più inopportuni, quando sarebbe proprio il caso di pensare a tutt’altro. Un Tipo 2 è difficilmente domabile, anche i creativi più esperti possono essere trascinati per ore e ore alla deriva della propria fantasia, con conseguenze disastrose sulla giornata lavorativa. Con la giusta dose di bravura e fortuna, un Tipo 2 può portare a dei risultati straordinari e insperati, ma nella maggior parte dei casi il rischio è quello di abbandonare ogni forma di praticità e realismo e costruire castelli per aria, tipici di quel mondo fantastico nel quale le giornate durano 72 ore, l’affitto non si deve necessariamente pagare proprio sempre, la stanchezza, la procrastinazione e la pigrizia non esistono, così come le decine di scadenze incombenti nel mondo reale, gli imprevisti quotidiani e tutte le forze avverse che rendono già di per sé la vita un inferno, senza il bisogno di complicarsela ulteriormente con dei progetti assolutamente irrealizzabili.
Sono molte le testimonianze e le leggende che ci sono pervenute da epoche antiche, che narrano di interi team di lavoro dispersi per intere settimane e caduti nella follia più profonda dopo essere finiti in un brainstorming di Tipo 2 particolarmente violento. Oggigiorno questo rischio è meno frequente, perché in un modo o nell’altro il telefono prima o poi squilla sempre, riportando prepotentemente i sognatori alle incombenze più urgenti e noiose.
Illustrazioni di Riccardo Russomanno
