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La sottile dominazione nelle live NPC20 min read

La sottile dominazione nelle live NPC

Dal «frrr rha» di Giuliana Florio alle sex-worker su Pornhub: le nostre emozioni nella valle del perturbante.

di Mariavittoria Salucci

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I commenti sotto i video e le live di Giuliana Florio si dividono tra chi urla al «genio» e chi insulta i suoi contenuti, in maniera anche parecchio abilista, scrivendo che sono «da 104». Che poi, dire che un contenuto “non ha significato” è quello che succede ogni volta che un nuovo format esce dalle nicchie del web per farsi largo nel mainstream. Ma partiamo dall’inizio.

Giuliana Florio è una creator classe 1995 di origini napoletane che dal 2019 vive ad Amsterdam, dove lavora come cameriera. Recentemente si è guadagnata un ampio spazio mediatico grazie alle sue live in stile NPC su TikTok, che in media raggiungono facilmente le 10.000 persone connesse. È la prima creator a portare questo format in Italia, con ad oggi più di 518 mila follower – e uno tra questi si è già tatuato la sua faccia.

Per capire come si svolgono questa tipologia di dirette bisogna prendere confidenza con l’acronimo «NPC» che nell’ambito dei videogiochi sta per Non-Playable-Character, ovvero un “personaggio non giocabile”. Quando ci si muove in un videogame, infatti, è possibile incontrare dei personaggi più o meno di contorno rispetto alla storia principale, che in quanto giocatori non si possono controllare direttamente.

Quando in un gioco ci si imbatte in un NPC, infatti, le sue interazioni sono progettate per rispondere alle nostre sollecitazioni in maniera programmata. Possono solo reagire a degli input e le reazioni sono prestabilite.

Quando in un gioco ci si imbatte in un NPC, infatti, le sue interazioni sono progettate per rispondere alle nostre sollecitazioni in maniera programmata. Possono solo reagire a degli input e le reazioni sono prestabilite. Solitamente gli NPC si muovono in maniera quasi robotica, molto lentamente e a ripetizione.

Su TikTok già nel 2021 circolavano dei video di «Real Life NPC» in cui le persone si comportavano da NPC di videogiochi come GTA (Grand Theft Auto), spesso imitando l’iconica camminata delle sex worker, ne è un esempio la creator russa @gtamillionnata che ancora oggi porta avanti questo format. C’è da considerare infatti che durante i lockdown il ritorno di massa al gaming e l’ascesa mainstream di OnlyFans hanno avuto una particolare rilevanza, tale da condizionare le rappresentazioni sui social.

Il primo caso che ha inaugurato il format dello streaming NPC si è registrato a ottobre 2021, sull’account TikTok della content creator giapponese conosciuta come Natuecoco. La sua estetica attinge profondamente al mondo cosplay, tra orecchie da gatto, parrucche e blush, molto spesso erotizzati, che assumono i tratti di una performance artistica non del tutto immediata per il grande pubblico.

Chi guarda queste dirette può mettere like, commentare, seguire il creator o inviare dei “regali” a pagamento, ed è qui che il gioco interattivo ha inizio.

Nelle live NPC i e le creator – che sono utenti reali – sono “bloccati” in un loop di movimenti meccanici, performando come personaggi dei videogame (o anche, spesso, delle AI). Chi guarda queste dirette può mettere like, commentare, seguire il creator o inviare dei “regali” a pagamento, ed è qui che il gioco interattivo ha inizio. Gli spettatori acquistano dei token su TikTok, che possono donare ai creator sotto forma di sticker, filtri o emoticon che compaiono in diretta sullo schermo. I creator, successivamente, hanno la possibilità di convertire i token e incassarli in valuta reale, anche se TikTok ne trattiene sempre il 50% come commissione.

Per inviare l’emoji di una rosa comunque bastano pochi centesimi. Su TikTok 70 token si acquistano per meno di 1€ e per inviare una rosa, un cuore infuocato o un peperoncino ne basta uno. Poi ce ne sono altri che possono arrivare a costare anche 6000 token, come la tempesta di fulmini, o 44999 per quello dell’Universe.

Chi performa come NPC assume un ruolo automatizzato, e nel momento in cui un utente interagisce, seguendolo o inviando una donazione, questo ribatte con una frase e dei gesti ad hoc, associando una reazione a ogni sticker.

Giuliana Florio, ad esempio, nelle sue dirette segue uno schema ben preciso. Come riempitivi alterna saluti, «Benvenuti in questa live», e momenti di dissociazione. Invece, tra le espressioni che lei stessa ha ideato e associato alle donazioni più comuni ci sono: l’onomatopeico «Frrr rha» se le viene donata una rosa, se si materializza lo sticker con il logo di TikTok chiede «C’amma fa TikTok? E facimml’ bbuon», se compare un cuore dice «O’ cor sacr ‘e San Gennar», se appare un peperoncino ripete «O’ cerasiell’».

Attraverso il dialetto, Florio ha riformulato e personalizzato il trend delle live NPC sposando l’immaginario di riferimento del pubblico italiano su TikTok, che negli ultimi mesi si è dimostrato particolarmente affascinato dall’ambiente napoletano. Limitarsi a replicare un format, infatti, non è abbastanza per far sì che si attesti; bisogna captare simboli esistenti localmente, attingendo dalle sottoculture autoctone, e caricarli di ulteriori significati in grado di attrarre e soddisfare i “voyeur” online. Un lavoro tanto creativo quanto etnografico.

Nativa digitale e laureata in Sociologia alla Federico II di Napoli, Florio ha subito colto il potenziale di questo format in termini di coinvolgimento del pubblico, ideando e costruendo pian piano una strategia dei contenuti finalizzata a diffondere, in un secondo momento, altre tipologie di content, di natura musicale.

Con il Dj e Producer Gabriele Silvestri ha realizzato una canzone che prende le mosse dalle frasi più iconiche utilizzate durante le live, rilasciata con un video che richiama il caso della Tube Girl. L’audio, tra l’altro, è stato utilizzato nei TikTok pubblicati dagli account ufficiali delle squadre del Milan e del Napoli, mentre l’account italiano di Ryanair ha inscenato una delle sue live, «frrr rha» compreso. Anche Alessio Marzilli (la mente dietro il progetto Sylveon Berlusconi) ha creato una parodia per Propaganda Live con una versione AI della Presidente Giorgia Meloni intenta a portare avanti una live NPC in stile Florio.

Florio è approdata nel mondo NPC quando l’algoritmo di TikTok le ha proposto un contenuto di PinkyDoll, nome d’arte di Fedha Sinon. È una streamer canadese, da 1.5 milioni di follower, che ha popolarizzato il genere negli Stati Uniti. Pinkydoll ha dichiarato di riuscire a guadagnare fino a 7000$ al giorno, rimanendo però in live streaming per più di sei ore, 7 giorni su 7, e creando contenuti non solo per TikTok ma anche per altre piattaforme come Instagram e OnlyFans. Sono cifre indubbiamente alte, ma che per essere raggiunte richiedono comunque un lavoro non indifferente.

Nella maggior parte delle interviste che stanno circolando in queste settimane viene chiesto a Florio se le live NPC le stanno permettendo di “non lavorare”. È curioso come così di frequente non si riesca a riconoscere la professione del content creator e il carico lavorativo, fisico e mentale, che si nasconde dietro queste dirette. Pensateci, oltre alla componente creativa iniziale, bisogna ideare e strutturare l’ambiente circostante, con luci al neon colorate come nei migliori set da gamer, prepararsi a entrare nel personaggio e mantenere il tono di voce la concentrazione e i riflessi vigili per ore. Difatti, non tutte le persone che fanno NPC – e che sono sempre di più –  riescono a proporre dei video di alta qualità e a costruire una community originale e fidelizzata.

Sulla rete sono già disseminati piccoli e grandi indizi sulla crescente “toonophilia” (o “schediaphilia”), ovvero un’attrazione sessuale e romantica per un personaggio di un cartone animato o di un anime.

Ogni creator si avvicina alle live NPC per motivi differenti, da chi ha compreso le potenzialità redditizie del format, in termini economici o di visibilità, a chi ha scelto di farlo per studiare, in maniera quasi antropologica, la varietà di reazioni degli spettatori. Natuecoco, ad esempio, vede le dirette NPC come degli esperimenti continui finalizzati a capire che cosa faccia scattare le persone; ha raccontato infatti di studiare le reazioni del pubblico alle sue movenze. In Giappone è piuttosto comune vedere tratti umani mescolati ad aspetti più surreali, mutuati da cartoni animati, videogame e narrazioni fantascientifiche. I creator fanno leva su queste ambivalenze, perché riconoscono, senza pregiudizi, il potere di personaggi del genere e l’attrazione che può derivarne per un utente. 

Sulla rete sono già disseminati piccoli e grandi indizi sulla crescente “toonophilia” (o “schediaphilia”), ovvero un’attrazione sessuale e romantica per un personaggio di un cartone animato o di un anime. Esistono interi subreddit sulle migliori waifu (personaggi femminili tratti da anime e manga, di cui ci si innamora al punto da considerarli “mogli virtuali”), ma anche diversi TikTok che raccontano dei bollenti spiriti che suscita il personaggio di Gill, il pesce mentore di “Alla ricerca di Nemo” da noi chiamato “Branchia”. Insomma, i casi di infatuazione per personaggi animati sono sempre più variegati e la componente relazionale-interattiva si sta spingendo oltre, almeno sulle live TikTok.

Spesso gli utenti si accalcano donando in continuazione per mettere in difficoltà i creator e vedere se questi riescono a rimanere nel personaggio, costringendoli a perseverare in un’alienazione che ha dei tratti di un feticismo sadistico neanche troppo latente.

Spesso gli utenti si accalcano donando in continuazione per mettere in difficoltà i creator e vedere se questi riescono a rimanere nel personaggio, costringendoli a perseverare in un’alienazione che ha dei tratti di un feticismo sadistico neanche troppo latente. Quando i creator si “sbloccano” ed escono dai personaggi per fare una pausa, magari bere un sorso d’acqua e rispondere alle domande generiche della community, subito appare qualche utente che fa notare con soddisfazione nella chat come si sia “rotto” il personaggio.

Le dirette su TikTok sono costituite da movimenti ipnotici, frasi semplici e magnetiche che adottano la tranquillità (o per alcuni il fastidio) dei contenuti ASMR e l’alienazione indotta da chi pubblica video di lavori manuali ripetitivi (come lavare i tappeti o tagliare l’erba) accelerati e satisfying. Rimane quindi il gusto per la “concentrazione” data dalla ripetitività, che in questo caso garantisce la certezza di una reazione.

Il controllo del corpo altrui è alla base del successo di questo format. Si crea un’atmosfera di sospensione, tra suoni accattivanti e movimenti ripetitivi, tanto prevedibili quanto assorbenti.

Il controllo del corpo altrui è alla base del successo di questo format. Si crea un’atmosfera di sospensione, tra suoni accattivanti e movimenti ripetitivi, tanto prevedibili quanto assorbenti. Ogni reazione rilascia una piccola dose di dopamina, anche più alta se il feedback è generato da una propria donazione, come in ogni meccanismo di ricompensa. È la stessa dinamica sancita dall’Effetto Coolidge che impera nel settore pornografico.

C’è effettivamente qualcosa di sessuale nel poter controllare una persona in termini di parole e gesti in cambio di regali (e quindi denaro). Le streaming di reaction erano già in uso negli anni Novanta, quando le sex worker accettavano donazioni dagli spettatori per performare atti sessuali in webcam. Sia nelle live NPC che nell’esperienza delle camgirl, chi performa è padrone della sua agency e quindi, pur affidando esternamente il controllo, rimane sempre proprietario del corpo stesso.

Per quanto su TikTok non sia possibile caricare alcun tipo di contenuti espliciti, è la mente degli spettatori che si occupa di fare tutto il resto. Le espressioni facciali, i movimenti delle mani, le estetiche cosplay e ASMR altamente sessualizzate, richiamano gli aspetti più tradizionali del soft-porno contemporaneo e l’ascesa delle declinazioni dell’hentai e dell’eroge (cioè i videogame giapponesi con contenuti espliciti).

Tra le reaction più famose di Pinkydoll – apparsa anche su una t-shirt – c’è «ice cream, so good», pronunciata mentre fa finta di leccare un gelato, solo con la bocca (perché le mani sono impegnate a tenere una piastra per capelli che serve a far scoppiare i popcorn). In altri contesti ripete «yes yes yes», «gang gang gang», o ancora, si muove dicendo «Ooh, you got me feeling like a cowgirl». Tutte espressioni che sottintendono ambiguità rispetto ai codici linguistici pornografici.

Cherry Crush, un’altra creator di live NPC, si descrive come «il tuo Tamagotchi AI personale», con la consapevolezza di chi sa che si sta riducendo intenzionalmente a un character, un “pupazzo” animato, perché la dinamica di reificazione è simile a quella che propone su Pornhub, dove i suoi video contano 114 milioni di visualizzazioni.

Delegare il controllo del proprio corpo all’interno di una sfera consensuale è la regola principale dei rapporti BDSM, ma in relazione alle live NPC può assumere nuove sfumature.

Delegare il controllo del proprio corpo all’interno di una sfera consensuale è la regola principale dei rapporti BDSM, ma in relazione alle live NPC può assumere nuove sfumature. Il contenuto può essere visto come fetish perché sì, da un lato, c’è chi gode nel “controllare” il corpo altrui, ma dall’altro può anche capitare che ci siano persone che godono nel sottomettersi finanziariamente a qualcun altro, ovvero provano piacere elargendo doni ai propri padroni, come dei “money slave” che vedono in diretta la reazione alla donazione che hanno fatto. I confini della dominazione sono a doppio senso e molto più sfocati di quello che si potrebbe immaginare, soprattutto se vengono esplorati nell’ambito della pornografia a carattere digitale.

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Sulla principale piattaforma di distribuzione pornografica sono già apparsi dei contenuti ascrivibili al mondo NPC. Ad esempio, la sex-worker @angie7881 (che su TikTok conta quasi 70 mila follower) tre mesi fa ha caricato su Pornhub un video di autoerotismo in cui performa atti sessuali altamente ripetitivi, come un NPC, ma li propone strategicamente – è pur sempre marketing – come un momento esclusivo in cui il suo personaggio NPC si è rotto, rivelando la natura sessuale “reale”.

Un’altra pornoattrice, Paige Steel, ha 175 mila persone iscritte al suo canale Pornhub e, all’inizio del 2023 ha pubblicato un video in cui performa come se fosse una gamer, mentre sta creando al computer un NPC maschile che la accompagni dallo schermo nella sua masturbazione. All’improvviso questo personaggio prende vita e appare nella sua stessa stanza, chiedendo a Paige di dargli delle indicazioni, così che lei possa guidarlo per avere un rapporto sessuale in real life. In questo caso il fatto che l’attore maschile impersonifichi un NPC rappresenta un pretesto narrativo, che si aggancia ai trend attuali e che riprende il filone pornografico del “free-to-use”, cioè dei video in cui il corpo di una persona è sempre disponibile ad avere un rapporto sessuale, in ogni momento e contesto. Il titolo del video è abbastanza esemplificativo: NPC Comes To Life As A Free-Use Sex Toy.

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Questo è forse il punto di contatto più chiaro tra le dirette NPC su TikTok e la possibile pornificazione del format: la scelta di ridursi a una “cosa” in un contesto di dominazione e sottomissione di corpi che non sono del tutto umani. I/le creator NPC sono ovviamente umani, ma durante le loro dirette si accetta un patto narrativo che conferisce una sorta di “sospensione” della loro umanità, perché si riconosce che i codici comportamentali messi in atto derivano da un’altra sfera, tanto digitale quanto di fantasia.

Questo è forse il punto di contatto più chiaro tra le dirette NPC su TikTok e la possibile pornificazione del format: la scelta di ridursi a una “cosa” in un contesto di dominazione e sottomissione di corpi che non sono del tutto umani.

Il risultato è quello che Freud chiamava il perturbante, il motivo per cui i commenti sotto ai video di Giuliana Florio, e di ogni altra creator di questa nicchia, sono così polarizzati e divisivi. Negli anni Settanta, Masahiro Mori aveva ideato la teoria dell’uncanny valley, uno stato di forte alternanza emotiva nei confronti di un “essere robotico” che viene percepito come umano. Quanto più il robot ha sembianze antropomorfe, tanto più la risposta emotiva degli osservatori diventa dapprima positiva fino poi a raggiungere un’improvvisa repulsione. Nell’NPC succede qualcosa di simile: gli spettatori sanno che si tratta di una persona, ma i suoi comportamenti non lo dimostrano, quindi alcuni provano euforia e attrazione, altri sprofondano nella valle perturbante dell’incertezza.

Negli ultimi decenni abbiamo portato bulimicamente la nostra vita “reale” sul web e ora, invece, stiamo facendo esattamente l’opposto, ovvero replicare nel fisico ciò che abbiamo introiettato dai codici del mondo digitale. I videogame e i cosplay, le intelligenze artificiali e il dialetto napoletano, le intersezioni tra sessualità fisica e pornografia digitale, sono tutti aspetti che fanno effettivamente parte della nostre esperienze tangibili e ne stanno condizionando i confini di azione. Chissà se mai incontreremo un’AI umana, ma non troppo, che ci dirà: «C’amma fa la realtà? E facimml’ bbuon».


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